La gestione del cinghiale nel parco: motivazioni, obiettivi, risultati

cinghiale - gestione fauna

 

MOTIVAZIONI

Nel 1998, dopo appena un anno dall’istituzione del Parco, il “problema Cinghiale” si manifestò agli amministratori in modo preoccupante, sia perché i danni alle colture agricole apparvero subito ingenti ed onerosi, sia perché, in una situazione sociale di diffusa avversione, si incrementavano i conflitti con le categorie sociali, in particolare gli agricoltori e i cacciatori.

 

OBIETTIVI

L’amministrazione del parco si pose immediatamente un duplice obiettivo nell’affrontare la problematica. Primo, contenere i danni provocati dal cinghiale alle produzioni agricole e quelli dovuti agli incidenti stradali che vedevano coinvolta la specie; secondo, ridurre i conflitti attraverso il coinvolgimento attivo delle categorie sociali interessate alla specie, nelle pratiche gestionali. Obiettivi che, operando in un Parco, non potevano prescindere dal rigore tecnico-scientifico, da un approccio conservativo verso la popolazione di Cinghiale, ma soprattutto da azioni a impatto basso o nullo sulle altre specie presenti nell’area.

 

METODOLOGIA

L’Ente gestore del parco decise di dotarsi di una struttura tecnico-operativa funzionale a intraprendere le attività gestionali, fissando, attraverso un puntuale ed articolato disciplinare attuativo le modalità di intervento.

Venne costituito un funzionale gruppo di lavoro che ha rappresentato un elemento significativo per il perseguimento degli obiettivi, dove tutti gli attori hanno profuso un impegno serio e costante: gli amministratori e i dirigenti del Parco che hanno coordinato puntualmente le fasi operative; uno staff tecnico di esperti faunisti, afferenti alla società Hystrix, che ha pianificato il programma gestionale e ha realizzato i percorsi formativi per la preparazione degli operatori; i tecnici della coop. Efedra che ha coordinato le attività pratico-gestionali; gli agronomi incaricati dal Parco che hanno valutato in modo serio ed opportuno i danni denunciati; le associazioni come l’URCA Marche (Unione Regionale Cacciatori dell’Appennino), il WWF, e i rappresentanti degli agricoltori, che si sono rivelati fondamentali, sia per la collaborazione diretta attraverso i volontari, ma anche per il dialogo costante ed efficace nell’affrontare la gestione.

La pianificazione degli interventi gestionali si è articolata attraverso cinque linee principali:

1) monitoraggio costante della popolazione di cinghiale, con censimenti svolti ogni anno, in autunno e in primavera;

2) adozione di misure di prevenzione dei danni nelle aree più sensibili, anche mediante contribuzioni economiche per l’istallazione di linee elettrificate a protezione delle colture o di recinzioni di tipo tradizionale, oltre che le colture a perdere ed i foraggiamenti artificiali;

3) controllo diretto della popolazione di cinghiale mediante l’attuazione di piani di controllo annuali attraverso al tecnica dell’abbattimento selettivo;

4) risarcimento dei danni in agricoltura a seguito di perizia;

5) verifica continua e puntuale delle azioni svolte e dei risultati conseguiti, in un ottica di sistema gestionale.

Per lo svolgimento di numerose operazioni è stato determinante il gruppo di operatori formato dal Parco attraverso l’attuazione di 4 corsi di formazione che si sono svolti negli ultimi 12 anni; si tratta di oltre 100 volontari fortemente motivati e radicati nel territorio, che si sono specializzati nella gestione ed ogni anno partecipano ad opportuni corsi di aggiornamento realizzati dall’Amministrazione per migliorare le loro conoscenze e favorire il loro coinvolgimento. Personale che veniva all’inizio identificato nella categoria sociale di provenienza, ovvero cacciatori, ambientalisti e agricoltori, e che lavorando sinergicamente, ha perso la connotazione iniziale ed ha assunto la “qualifica” di operatore del Parco.

 

RISULTATI

Riteniamo che la costituzione del gruppo di più di 100 volontari di diversa estrazione che collaborano costantemente tra loro e con il Parco, congiuntamente alla significativa riduzione delle domande e degli oneri connessi al risarcimento (circa – 75%), dimostri palesemente il successo conseguito e il raggiungimento degli obiettivi prefissati.

Il Piano di Gestione del Cinghiale di cui si è dotato il Parco a partire dal 1999 ha permesso di attuare una serie di azioni per fronteggiare gli inevitabili conflitti tra la specie e le attività umane, in particolare l’agricoltura e la sicurezza stradale.

Dall'anno 2001 tutti gli interventi gestionali sono andati “a regime”. Gli effetti si notano dall'anno 2002: gli importi indennizzati in agricoltura, il numero di domande di indennizzo e il numero degli incidenti stradali si abbassano sensibilmente e rimangono poi pressoché costanti negli anni successivi. Le spese di gestione, dopo la iniziale forte crescita dovuta sia alla incidenza dei danni indennizzati all'agricoltura che agli investimenti iniziali relativi alla formazione del personale e alla realizzazione di recinzioni, si sono stabilizzate intorno a livelli economicamente accettabili, se confrontati con quelli relativi ad altri parchi naturali, ma soprattutto se si fa il raffronto con i danneggiamenti che avvengono nel territorio non protetto, dove tra l’altro è prevista la normale attività venatoria mediante la tecnica della braccata in squadra.

La presenza della specie attualmente rientra nei termini della sostenibilità sia ambientale sia economica; infatti a partire dal 2001, anno in cui il Piano di Gestione è entrato a pieno regime, si osserva una progressiva diminuzione delle spese di indennizzo, ma più in generale di quelle relative all’intera gestione della specie. Siamo consapevoli che ci sono ancora ampi margini di miglioramento, ad esempio nella gestione dei conflitti con gli agricoltori e nella gestione concordata con gli enti preposto alla gestione della specie al di fuori del territorio del Parco e inoltre è opportuno evidenziare che la gestione di una specie problematica come il cinghiale non consente mai una riduzione dell’impegno, ma necessita sempre di approfondimenti ed aggiornamenti anche sviluppando nuove ricerche, nel quadro dei compiti propri di un’area protetta.

 

Aggiornamenti

Acquistare carne di cinghiale dal Parco

Nell’ambito del progetto di valorizzazione della carne di cinghiale ottenuta dagli abbattimenti selettivi attuati nel Parco, è stato realizzato un sistema di vendita diretta della carne.

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Novità 2022 sulla vendita della carne di cinghiale

Queste le novità sulla vendita della carne nel 2022:

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La galleria dei video del parco

Da questo link potrai accedere alla galleria video del parco.

 
Pianificazione e Regolamentazione per la gestione del cinghiale

Estratto Piano Quinquennale Cinghiale 2014-2018

Regolamento Danni

 

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